Ci racconta la storia del Locarno Film Festival e quali sono stati i suoi principali obiettivi fin dalla sua fondazione?
Il Locarno Film Festival è nato subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Fin dall'inizio, nel fervore di una ripartenza da dopoguerra, l'obiettivo è stato quello di promuovere il cinema come forma d'arte e strumento di dialogo culturale. In questo senso, si è sempre distinto per la sua attenzione verso il cinema indipendente e d'autore, dando voce a registi emergenti e offrendo una piattaforma per opere che spesso non trovano spazio nei circuiti commerciali. Sicuramente simbolica la prima proiezione, “O sole mio” di Giacomo Gentilomo, proiezione all’aria aperta nello storico Grand Hotel che riaprirà nei prossimi anni.
Durante la Guerra Fredda, il Festival ha giocato un ruolo significativo nel promuovere il dialogo interculturale, dando spazio tanto al cinema occidentale quanto a quello sovietico o a quello della Repubblica Popolare Cinese. Un approccio che ha permesso al Festival di diventare un punto di incontro tra diverse culture cinematografiche, favorendo una comprensione reciproca in un periodo di grande tensione internazionale. Un esempio è stata la proiezione di “Kompozitor Glinka” (“Man of Music”) di Grigorij Aleksandrov, storico collaboratore del maestro Sergej Ėjzenštejn..
Nel corso degli anni, il Locarno Film Festival si è strutturato ed è diventato un trampolino di lancio per molti registi che sono poi diventati famosi a livello internazionale. Per esempio, registi del calibro di Spike Lee e Jim Jarmusch hanno presentato i loro primi lavori proprio a Locarno.